Chi è Aelita Andre?
L'ennesima bambina-prodigio.
Ovvero, per i più scettici, bambina-business.
In questo lunedi di attesa (attesa per il quorum, attesa per i racconti degli amici di ritorno dal Pride) m'imbatto del tutto casualmente nel suo sito web felice di acculturarmi fin dalle prime ore di un mattino ancora un po' fosco.
E apprendo che esiste una bambina di tre anni, Aelita Andre per l'appunto, che dipinge come Jackson Pollock (o non è piuttosto Pollock a dipingere come lei?) e al quale è stata paragonata in termini di talento ed ispirazione artistica.
Nel frattempo il gatto di casa sale sul pianoforte aperto e mi riproduce per filo e per segno le migliori composizioni di Luciano Berio, e mentre l'operosa ma ormai rottamabile lavatrice tedesca mi allieta con la migliore rievocazione del Quartetto per elicotteri ed archi di Karlheinz Stockhausen, io percuoto i tasti del computer echeggiando i pianissimi di certa tipica produzione del gruppo Nuove Consonanze.
Tutta questa arte intorno a me, che non sono che una povera piccola creatura che annaspa nell'infinito spazio dell'universo, mi mette decisamente a disagio. Meglio sarà che cominci di buona lena a fare i mestieri di casa, per esempio iniziando dal bagno: un bagno ordinario di una casa ordinaria.
Almeno lì sarò sicura di non trovare alcuna traccia della Merda d'artista di Piero Manzoni.