A qualche giorno dalla pubblicazione della foto-scandalo in cui compare Vendola in costume adamitico, in un campeggio per nudisti nel lontano 1979, affermo con decisione che viviamo in una società pazzesca.
Quello che viene contestato al Cavaliere non è l'esposizione del corpo nudo, bensì il suo impiego ai fini del potere. Equiparare un bagnante nudista (anche se si tratta di un presidente di regione) alle gesta erotiche di Arcore è un'azione dai fondamenti logici scorretti.
Detto questo, che è già stato detto anche molto meglio in altre più importanti sedi, aggiungerei una piccola considerazione.
Che cosa ha a che fare la sessualità con il nudismo? Altro errore logico, stavolta di fondo. La risposta probabilmente è: tanto quanto ha a che fare con le magnolie.
La nostra società vede sessualità ovunque vi sia una condizione di semplice naturalità. Il solo fatto di comparire nudi crea un link automatico e non autorizzato alla voce "sesso" che rivela quale sia l'autentico tarlo della modernità: un erotismo tanto sbandierato quanto più è malvissuto. Nudità esibite insensatamente sui manifesti e in tv sono il pane quotidiano; vivere con spontanea e gioiosa naturalezza il proprio corpo, invece, è eresia.
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