Cito da wikipedia.it: "La legge del contrappasso (dal latino contra e patior, soffrire il contrario) è un principio che regola la pena che colpisce i re mediante il contrario della loro colpa o per analogia ad essa.
È presente in numerosi contesti storici e letterari d'influenza religiosa, come ad esempio l'Inferno islamico o la Divina Commedia. [...]
Il contrappasso può essere per analogia o per contrasto: se per analogia, la pena è uguale al peccato, per esempio ipotetico gli alcolizzati sarebbero condannati a bere per l'eternità fino a scoppiare.
Se per contrasto, la pena è diversa dal peccato, per esempio gli alcolizzati non potrebbero assaggiare neanche un po' di birra, però magari ne sentirebbero l'odore per l'eternità."
Singolare il contrappasso che subisce la città di Milano.
Per decenni il capoluogo lombardo ha visto amministrazioni civili del peggior qualunquismo politico destrorso al fianco, invece, di amministrazioni religiose di inusitato progressismo etico e spirituale. Ora che le Potenze Superiori hanno risvegliato le coscienze dei milanesi facendoli virare ad una politica più impegnata, tuttavia li puniscono per contrappasso con la nomina di un arcivescovo tra i più retrogradi che la città potesse immaginare.
Angelo Scola, lombardo di Malgrate, ci insegna che da Azione Cattolica a Comunione e Liberazione il passo è breve.
Il suo personale contrappasso, la pena per la recentissima incoronazione a sommo re della diocesi ambrosiana, avverrà per analogia (da Comunione e Liberazione all'Opus Dei) oppure, come tutti ci auguriamo ed auguriamo allo stesso arcivescovo, per contrasto?