Apprendiamo da repubblica.it di una importante svolta nelle indagini a carico di Luigi Bisignani e più in generale nell'inchiesta sulla P4: i dati contenuti nel pc di Bisignani sarebbero stati intercettati mediante l'introduzione di un virus proprio da parte degli inquirenti, segnando così una svolta nell'impiego delle nuove tecnologie, anche al limite del piratesco, al servizio della giustizia.
La notizia è gustosa perché finalmente gli hacker, quei personaggi che sembrano vivere sospesi tra storia e domani, immersi in una passione quasi romantica che sfocia nell'ossessione futuribile e completamente assorbiti in una dimensione che di solito non è quella cui appartengono i comuni mortali, quei personaggi a volte addirittura pericolosi se si mettono in testa di penetrare in reti governative o altro, quei personaggi, dicevo, che tutto sommato mi sono simpatici, sono stati finalmente sdoganati.
Ma non solo. La notizia è gustosa per un altro dettaglio. Avete presente quei virus un po' ingenui perché si basano sulla comune credulità e tuttavia efficaci, quelli che arrivano via e.mail con un allegato (di norma pericolosissimo) dal nome evocativo, diciamo, di tettona.exe, femminasexy.exe oppure, per gli anglofoni più sospettosi, hotpussy.exe?
Ebbene, quei programmini che non devono assolutamente essere aperti di norma vengono invece aperti. Chissà se Bisignani è stato incastrato proprio grazie alla passione per le maggioratedisponibili.exe, uno specchietto per allodole cui è difficile resistere?