Da un mese non si parla più di Fukushima, avete notato? Niente più dibattiti, tavole rotonde, niente più notizie, niente più esperti a darci la loro versione sulla portata di questa sciagura, niente più previsioni.
Che è successo?
Se non si reperisse qualcosa su internet che ci fa sapere che i reattori sono sempre lì, fuori controllo come e più di prima, potremmo quasi pensare che è tutto a posto, che l’allarme è rientrato e che potremo stare sicuri che la nostra vita continuerà come sempre, senza intoppi e senza pericoli.
Sarebbe bello vero?
Peccato che così non è!
È evidente che stanno cercando di farci dimenticare tutto per aggirare i referendum, i media sono al servizio del caimano e il caimano dice NO, non c’è bisogno di far sapere alla gente che i reattori giapponesi continuano a rimanere fuori controllo e a dispensare nell’aria e nell’acqua la loro dose giornaliera di radioattività e gli esperti continuano a fare tentativi fiduciosi più della loro buona sorte che dell’efficacia dei loro interventi.
Non c’è bisogno di far sapere cosa ne è stato dei tecnici che sono ritornati nella centrale consapevoli che si stavano suicidando e nemmeno come mai le navi americane fuggono al largo ad almeno 100 miglia se la zona di evacuazione rimane sempre contenuta in una trentina di km.
Non c’è bisogno di far sapere cosa ne è delle esportazioni nipponiche (vietate, non vietate, solo per determinate zone, solo per certi prodotti, ma forse anche no), della popolazione evacuata, della nube radioattiva che si aggira indisturbata per il mondo.
Non ce n’è bisogno.
Perché tutto sta tornando come prima, a che serve ricordare? Abbiamo dimenticato anche Chernobyl, se non ci fosse stata Fukushima, chi ci pensava più?
Ora andrà così: un lungo silenzio, un paio di anni di controlli pilotati sulle centrali esistenti e politiche mirate a raggiungere standard di sicurezza che più sicuri non si può.
Perché abbiamo imparato da Fukushima.
Ora le centrali saranno più sicure e più belle di prima, non ci saranno più pericoli………..
l’importante è tenere la testa ben sepolta sotto la sabbia……il resto viene da sé.
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