Ogni tanto si respirano venti di cambiamento anche nel nostro vecchio, ammuffito e retrogrado Belpaese.
In occasione della giornata mondiale contro l'omofobia il presidente Napolitano ha detto la sua, e l'ha detta con decisione: "l'ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali è inammissibile in società democraticamente adulte. In altri Paesi democratici, persone che hanno dichiarato i loro orientamenti omosessuali hanno potuto raggiungere posizioni di grande rilievo, ricoprire alte cariche anche pubbliche" (cito da Repubblica.it)
Questa improvvisa brezza, arrivata fra l'altro all'indomani delle vili aggressioni a giovani gay avvenute in quel tempio dell'incosciente tamarraggine studentesca che è oggigiorno l'università Bocconi, questa brezza, dicevo, in un contesto di scirocco, mi ha scossa piacevolmente e mi fa sperare di poter vivere in un paese civile e degno della propria storia di arte, cultura, musica, pensiero e accoglienza. Un repubblica il cui presidente possa finalmente affermare a testa alta, con dignità e serietà ed autorevolezza, non soltanto l'inammissibilità dei comportamenti omofobi "in società democraticamente adulte", ma anche l'importanza dell'apporto creativo delle persone omosessuali all'interno della società civile.