All'indomani dei fattacci romani che hanno visto protagoniste le teste calde infiltratesi nella pacifica manifestazione degli indignati di sabato scorso, l'epiteto di black bloc è salito alla ribalta guadagnandosi un meritato quarto d'ora di celebrità.
Riempirsene la bocca è ormai di gran moda, tant'è che persino monsignor Gianfranco Ravasi viene simpaticamente additato come black bloc.
La massima carica del Pontificio Consiglio della Cultura è infatti accusato dalla massima carica dell'ineffabile sito meno secolarizzato della cristianità, il mitico Bruno Volpe di Pontifex.Roma.it, di prestare il fianco alle medesime tendenze anarcoidi e anticapitalistiche dei famigerati black bloc.
Il cardinale, inaugurando l'anno accademico della Facoltà di Teologia di Bari, avrebbe tuonato contro un fantomatico complotto capitalista ai danni dell'umanità intera che già dai toni insospettisce: un fanatismo fantapolitico che ricorda sinistramente le ossessive accuse dei redattori di Pontifex contro chiunque osi mettere in discussione la visione mercificata dell'esistenza, che per loro proviene da quella stessa volontà divina di cui evidentemente si ritengono interpreti.
Ma c'è di più.
Le famose tendenze anarchiche di monsignor Ravasi sarebbero collegabili al violento nubifragio che ha recentemente messo in ginocchio la capitale e che, nella testa di Volpe, altro non è che un castigo divino nei confronti della Chiesa, colpevole di covare al suo interno elementi sovversivi quali il comunista Ravasi.
Il desiderio di Volpe che certi vertici ecclesiastici, antipaticamente schierati un po' troppo a sinistra per i suoi gusti, vengano finalmente spazzati via da un moderno diluvio universale è ormai un fatto noto. Ciò che sorprende è invece l'attualità del suo lessico: i black bloc.
Bruno Volpe che impiega le parole black bloc fa un po' lo stesso effetto del bambino che, scoprendo un nuovo termine per lui oscuro, lo gira e rigira in bocca come una caramella.
Chissà se Volpe ha in mente il significato del bonbon che voluttuosamente succhia: come da Wikipedia, l'etimologia del termine black bloc deriva dall'unione delle parole inglesi bloc (che indica una massa compatta di persone, a differenza di block che indica un blocco solido di materia inanimata o l'atto del bloccare) e black (che indica il colore nero, in questo caso "vestite di nero").
Questo è, curiosamente e in pratica, il ritratto della cristianità cattolica e in specie delle cariche sacerdotali: quelle, per intendersi, vestite di scuro. E d'altra parte qual è la cosa più simile ad una massa compatta di persone in nero contro cui il degno re del cattolicesimo non secolarizzato possa scagliarsi in santa pace?