luna bianca luna nera è la luna del calendario, quella di tutti i giorni, perché in questo blog si parla di ciò che succede e di come lo sentiamo.
l'una bianca, l'una nera: qualcosa ci piace, qualcos'altro invece no. perché anche la luna ha un suo fondo di inquietudine.

domenica 11 dicembre 2011

Inammissibilità della proposta di abolizione dei vitalizi dei parlamentari.

Questo è il testo della e-mail che ho mandato ai 48 componenti la Commissione parlamentare:

"Ancora una volta, con motivazioni pretestuose, è stato dichiarata inammissibile la proposta di abolizione dei vitalizi dei parlamentari.
Ancora una volta, nel momento in cui si chiedono sacrifici, i parlamentari pensano a tutelare se stessi e fanno pagare ai cittadini, ai lavoratori, alle imprese ed alle famiglie il costo del risanamento, mentre dovrebbe essere proprio la politica a dare il buon esempio e rinunciare ai propri privilegi in un momento così difficile per tutto il Paese.
E’ proprio questo atteggiamento di autotutela che porta all’indignazione popolare e che allontana i cittadini dalla vita pubblica.
E’ stata scritta un'altra brutta pagina e sono tanti gli Italiani che non hanno più voglia di subire ingiustizie. Se i sacrifici li chiedete solo a noi, che già dobbiamo fare i salti mortali solo per sopravvivere, vi ritroverete con un popolo arrabbiato che non avrà più niente da perdere perché voi gli avrete tolto anche la dignità.
In fondo non chiediamo tanto: solidarietà e responsabilità per le persone che vi hanno dato così tanta fiducia da credere che voi avreste fatto i loro interessi. In questo modo dimostrate che state facendo solo i vostri.
Chiediamo significative correzioni per rendere più equa e sostenibile questa manovra, per ripartire i sacrifici in maniera più giusta. Chiediamo che la proposta di abolizione dei vitalizi venga accolta e chiediamo un taglio significativo a tutti quei privilegi che state ampiamente dimostrando di non meritare.
Sarebbe un segnale importante per ridare un minimo di credibilità alla politica, perché reperirebbe risorse importanti e perché renderebbero questa manovra socialmente ed economicamente giusta".


Aggiornamento delle 13:50.

Ho ricevuto risposta (per ora l'unica) dall'Onorevole Vassallo (PD):


Gentile Signore,

ricevo in questi giorni diverse mail simili alla sua, nella quale mi vengono rivolte gratuitamente accuse o frasi offensive.


Siccome molte riguardano il mio lavoro attuale, passato ed eventualmente futuro, qui trova qualche informazione sulle mie attività professionali
, precedenti alla prima elezione alla Camera dei Deputati, avvenuta nel 2008. In qualsiasi momento potrei tornare ad un mestiere che mi piace e in posizioni che ho raggiunto senza nessun aiuto familiare, politico, baronale o di altro genere, partendo da condizioni sociali non proprio favorevoli.


Qui invece
 trova quello che penso e ho cercato di fare, in Parlamento, in merito ai "costi della politica
". In quello stesso documento trova una analisi abbastanza dettagliata dei miei redditi attuali e di quelli passati
. In caso le possa interessare, tanto per farle capire che spesso si raccontano balle spaziali, le segnalo che vivo in un dignitoso appartamento di 115Mq+terrazza(30Mq)+Garage(20Mq), la mia famiglia non ha altre proprietà immobiliari, benché a lavorare, e parecchio, sin dai tempi in cui eravamo entrambi studenti universitari, siamo in due.


Le segnalo che è falso che mi sia opposto all'adeguamento del trattamento economico dei parlamentari agli standard europei in occasione dell'esame della manovra in Commissione Affari Costituzionali. La questione è leggermente più complicata di come la raccontano, mentendo deliberatamente, i sedicenti siti del Popolo Viola. Se avrà la pazienza di leggere anche la seconda parte della mail potrà rendersene conto.


La Commissione NON si è opposta all'adeguamento. Ha messo in evidenza che il metodo indicato dal Governo è incostituzionale. Il mestiere della Commissione Affari Costituzionali è proprio questo (anche per questo "siamo pagati"): segnalare se una legge rischia di essere censurata dalla Corte per incostituzionalità. Personalmente non sono intervenuto sullo specifico aspetto dei trattamenti economici dei parlamentari. Ho ad esempio posto dubbi dello stesso genere sulle parti del Decreto che riguardano le Province. Ma NON per impedire che le province vengano abolite (da tempo ho preso una posizione minoritaria nel gruppo PD proprio a tale riguardo
). L'ho fatto al contrario per DIFENDERE quella decisione dal rischio che venga vanificata, se le relative norme venissero dichiarate incostituzionali. Lo stesso discorso vale per l'adeguamento dei trattamenti economici dei parlamentari. In pratica: se il Governo non riscrive il decreto in una forma costituzionalmente accettabile, gli obiettivi che dice di voler perseguire (abolizione delle Province, adeguamento del trattamento economico dei Parlamentari), rischiano di rimanere lettera morta. Lo Commissione nel suo parere ha chiarito COME il governo dovrebbe riscrivere il decreto perché si possa arrivare agli stessi obiettivi senza correre questo rischio. Nella stessa direzione vanno del resto le dichiarazioni del capogruppo alla Camera del PD e del Presidente della Camera. 


Se qualcosa non le sembra chiaro, non esiti a riscrivermi.


Cordiali saluti.

Salvatore Vassallo


Ho capito: la proposta era incostituzionale e rischiava di venire censurata dalla Corte. Ma che vuol dire "incostituzionalità"? Come era stata scritta questa proposta da non poter passare l'esame? Com'è possibile che ancora e anche in questi casi il burocratese e il politichese siano un ostacolo? Non è che si potrebbero lasciar da parte e pensare una buona volta alla "sostanza" invece che alla "forma"?

 Nuovo aggiornamento
Chiarimento di "incostituzionalità":



In sintesi: il Governo, quale che sia il Presidente del Consiglio e quali che siano le sue buone intenzioni, nel nostro ordinamento non può modificare con un decreto le indennità di organi costituzionali (come il Parlamento) che dovrebbero controllarlo. Quindi si può e si deve procedere con una legge ordinaria, quanto prima. Cordiali saluti. S.V.


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