luna bianca luna nera è la luna del calendario, quella di tutti i giorni, perché in questo blog si parla di ciò che succede e di come lo sentiamo.
l'una bianca, l'una nera: qualcosa ci piace, qualcos'altro invece no. perché anche la luna ha un suo fondo di inquietudine.

lunedì 9 maggio 2011

L'Aventino è un colle.



L’Aventino è uno dei sette colli su cui la tradizione vuole che sia stata costruita Roma. Oggi sull’Aventino ci sono belle case e deliziose passeggiate da fare: per i romani è un posto, un colle, appunto.
Per i non romani l’Aventino è più conosciuto per l’uso che si fa del suo nome come sinonimo di pacifica protesta secessionista, per via di accadimenti storici che risalgono all’epoca romana – le proteste dei plebei che si ritiravano dalla città – citati come precedente quando nel 1924 un gruppo di deputati italiani abbandonò i lavori del Parlamento riunendosi separatamente (in una sala detta da allora Sala dell’Aventino) per protestare contro l’omicidio dell’onorevole Giacomo Matteotti compiuto dai fascisti.

Perché ne parlo? 
Perché è da un po’ di tempo che nei social network e anche sui giornali, si sta evocando questo avvenimento. La provocazione è questa: 
dimissioni dell’opposizione in parlamento per far cadere il governo, un’Aventino di terza generazione insomma. Perfino dentro il maggior partito di opposizione, una simile tentazione sembrava rappresentata nientemeno che dal presidente Rosy Bindi  appoggiata vivacemente da Ignazio Marino.

Insomma, il fine giustifica i mezzi? 
In questo caso pare proprio di no. L’unica cosa che succederebbe in caso di dimissioni in massa dell’opposizione dal parlamento, come spiega chiaramente in questo video il professor Michele Prospero, docente di filosofia del diritto alla Sapienza di Roma, è una cosa semplicissima: 

“[…]Se un deputato si dimette viene sostituito da quello che lo segue nella lista elettorale, quindi una via d’uscita senza prospettive serie, una maniera un po’ caricaturale di affrontare una crisi politica istituzionale grave come quella che l’Italia attraversa da molti anni. Quindi non cadrebbe il governo, anzi, avrebbe un parlamento senza opposizione e avrebbe ancora più le mani libere per portare avanti i progetti politici e legislativi che servono di più al premier. L’opposizione verrebbe semplicemente sostituita da altri deputati. Ad esempio, per quanto riguarda Futuro e Libertà, che sono stati eletti nella lista del PDL, verrebbero tutti sostituiti da deputati di Forza Italia di Berlusconi. Quindi è una proposta non soltanto poco praticabile, ma anche senza nessun respiro politico, non è una proposta di opposizione, è una resa più che una proposta di lotta […]”.

Che cosa possiamo arguire da tutto questo? 
Escludendo la possibilità che siano battute o modi di chiamarsi fuori, possiamo solo sottolineare la difficoltà di questa opposizione troppo debole e inerme di fronte alle prepotenti e rovinose scelte della maggioranza. 

E allora cosa si può fare? 
Non è sicuramente facile rispondere per un cittadino comune, ma non è il cittadino comune che deve rispondere, sono loro, i parlamentari ad avere gli strumenti idonei ad ottenere ciò a cui il cittadino li ha delegati e dovrebbero essere loro a dare un senso di cambiamento e di speranza.
Sembra invece esserci qualcosa che non va: in teoria dovrebbero essere proprio gli oppositori a beneficiare per primi dell’impopolarità del premier, riuscire a stanarla e suscitarla, opponendo allo stile di governo di Berlusconi un’alternativa seria e credibile. Ma non sta succedendo questo: ci sono dati, sondaggi, commentatori, esperti, e gli stessi elettori delle opposizioni dicono tutti quasi unanimemente che se si andasse a votare il favorito sarebbe ancora Silvio Berlusconi.

Eppure a parole è facile: bisognerebbe opporre un’alternativa seria e credibile. 
Ok, quindi? 
Cosa dovrebbero fare gli oppositori in una situazione come quella di questi giorni?
Forse la cosa migliore è andare in cerca di idee, di proposte e di suggerimenti, che dimostrino che la fiducia dei loro elettori è ben riposta e, soprattutto, la loro volontà di lavorare per i cittadini, visto che sono tutti molto ben pagati. 

Idee, qualcuno?

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