luna bianca luna nera è la luna del calendario, quella di tutti i giorni, perché in questo blog si parla di ciò che succede e di come lo sentiamo.
l'una bianca, l'una nera: qualcosa ci piace, qualcos'altro invece no. perché anche la luna ha un suo fondo di inquietudine.

martedì 20 settembre 2011

Aridatece le olgettine!

Tira vento di moralità dalle parti di Montecatini dove si è conclusa, sorprendentemente con molto poco clamore mediatico, la rassegna Miss Italia 2011: le ragazze avrebbero palesato, nelle interviste, una decisa virata sui valori di sempre come fidanzato, famiglia, cucina, cattolicesimo e gli immancabili figli.
Incuriosita da tanto tradizionalismo cerco sul mio blog preferito, Pontifex.Roma.it, un editoriale sull'argomento. Ma Pontifex, quantunque baluardo dei sani valori della tradizione e dell'ormai paradigmatico, per i miei amici lettori e per me, cattolicesimo non secolarizzato, tace.

Nell'attesa di un aggiornamento digito MISS nella barra di ricerca di Pontifex.Roma.it e scorro i risultati.

Dunque: la prima parola contenente MISS è, immancabilmente, MISSionario. Curiosa assonanza tra i valori che animerebbero la kermesse della bellezza italiana e quelli storici della diffusione del cattolicesimo nell'orbe terracqueo.
La seconda parola ovviamente è MISSione. I missionari fanno una missione, così come le miss hanno la missione di inculcare nelle giovincelle italiane la passione irresistibile per i famosi valori di sempre.
La terza parola è comMISSione. D'inchiesta. Ogni commento è superfluo.
La quarta ancora comMISSione. Bilancio del Senato. Comincio ad annoiarmi; Pontifex delude per carenza di argomenti.
La quinta parola è ancora MISSione e la sesta, dulcis in fundo, sottoMISSione. La medesima abnegazione che devono dimostrare le donne, specie se bellissime e dunque, come si direbbe adesso, a rischio olgettinizzazione, nei riguardi dei grandi valori morali di sempre.

Questo giochino dai risvolti psicanalitici rafforza in me un'innata avversione per il moralismo, anche quello di stampo antiberlusconiano. Le ragazze della porta accanto fintamente acqua e sapone, imbottite di qualunquismo moraleggiante, prive di unghie finte (come gettare sul lastrico i truccatori Rai) e di tatuaggi in bella mostra (idem con patate per i tatuatori), trionfo dell'ipocrisia di stampo nostrano, mi disgustano.

Preferisco di gran lunga le ambigue cavallone della scuderia presidenziale, regine del bunga bunga e delle notti di Arcore: più autentiche nel sanguigno legame tra MISS e imMISSione in ruolo come ministre, deputate, senatrici e chi più ne ha più ne metta.
Altro che valori di sempre: più scandalose, più vergognose, corrispondenti in pieno alla cafoneria imperante nella nostra società, ci piaccia o no sono loro il vero specchio del Belpaese.
Ora comprendo il flop del programma di Montecatini: in fondo in fondo non parla di noi. Abbasso le patinate Miss Italia, aridatece le olgettine!